Auguri signor GKC!

surprise
Foto di Victor Bezrukov

Quasi fosse un copione studiato a tavolino, stamattina la radiosveglia mi ha tolto dal mondo dei sogni con questo ritornello:

…strada facendo troverai anche tu un gancio in mezzo al Cielo

e allora, al posto del solito sbadiglio, mi sono fatta una bella risata, perché immediatamente quelle parole mi hanno ricordato che oggi è il compleanno del signor Gilbert Chesterton. E mi pareva proprio che con quel ritornello fosse lui, da burlone qual è, a darmi il buongiorno.

A dire il vero, da quando lo conosco, ogni giorno è un buongiorno, anche quando sono incavolata nera o profondamente triste o svogliatamente depressa. Qualsiasi opzione umorale deve fare i conti con il buongiorno, per il semplice e tremendissimo fatto che il giorno c’è. Il regalo prezioso che Chesterton fa a tutti quelli che s’imbattono in lui è proprio questo. Tutto è meraviglioso se paragonato al nulla.

Allora, è vero che oggi gli facciamo gli auguri perché il 29 maggio del 1874 nacque, ma gli diciamo anche grazie perché lui ci ha fatto e ci fa nascere; è grazie a lui se siamo meno distratti sulla presenza meravigliosa (e anche enigmatica) di tutto l’esistente, perché i suoi occhi e le sue parola ci aiutano a ripetere quell’esperienza gigantesca che è il “venire alla luce“. Nascere tutti i giorni si può, si deve. Strada facendo troverai che ogni occasione o incidente o sorpresa è un gancio, un amo che ti strappa dall’indolenza e dai rimuginamenti, e ti spinge a scoprire un po’ di più di che pasta è fatta la tua persona dentro l’abbraccio del mondo.

Allora, tanti cari auguri signor GKC.

«Voglio dirvi qualcosa che è la cosa più difficile da esprimere a parole, qualcosa che è più privato della vita privata. È il fatto che siamo vivi, e che la vita è la cosa di gran lunga più stupefacente di qualsiasi gioia o sofferenza può capitarci durante la vita. Cos’è davvero successo negli ultimi sette giorni e notti? Per sette volte ci siamo dissolti nel buio, come quando ci dissolveremo nella polvere; il nostro stesso essere, per quanto ne sappiamo, è stato spazzato via dal mondo delle cose viventi, e per sette volte ci siamo risvegliati vivi come Lazzaro, ritrovando tutte le nostre membra e i sensi inalterati, allo spuntar del giorno. Il semplice fatto del sonno è quasi il perfetto esempio di ciò a cui mi riferisco. È qualcosa di gran lunga più sensazionale di tutti i fatti e le bugie che leggiamo sui giornali. Se volete sapere le ultime novità, vi dico che l’ultima novità è che sono morto la scorsa notte e che questa mattina sono miracolosamente rinato, per vostra non piccola sfortuna; perché temo che se senz’altro il mio ritorno dai morti è una notizia, non è affatto detto che sia una buona notizia. Ciò che intende ricordarci questo susseguirsi di settimane, date, Domeniche e Sabati è proprio l’enorme importanza della vita quotidiana, per come ogni individuo la vive; dal momento che ciò è legato alla morte e al giorno e a tutta la misteriosa truppa che è l’Umanità».

G. K Chesterton (1934)

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