Facciamo le capriole?

CopertinaCapriole
Questo è un messaggio promozionale

«Sentinella, quando finisce la notte?
Quanto manca all’alba?»
(Isaia)

Da oggi è in distribuzione il libro che dà il titolo a questo blog:

Capriole cosmiche. Da qui all’eternità (e ritorno) per mano a Dante e Chesterton.

Parla di incidenti, anzi …meglio: di incroci pericolosi. Quelli in cui si sterza d’improvviso cambiando completamente rotta. A me è successo proprio così: ho fatto tanto per diventare ricercatrice e dedicarmi allo studio di Dante, ma poi sono stata bruscamente dirottata su Gilbert Chesterton e tutt’ora buona parte del mio lavoro consiste nel tradurre le sue opere. Col tempo, ho sentito che le loro voci non erano poi strade così diverse: il fiorentino Dante andò all’altro mondo da vivo, l’inglese GKC disse che era una cosa dell’altro mondo essere vivo su questa terra. Probabilmente, se mi fossi messa a scrivere questo libro al tempo dell’università sarebbe saltato fuori un titolo lunghissimo e catastrofico tipo «Studio comparato ed esegesi bla bla bla….». Ma la verità è che da Dante e Chesterton io ho imparato a fare le capriole. Cioè, a trovare vie nuove per guardare ciò che nuovo non è.

Noi non siamo capaci di vedere – davvero – le stelle. Noi siamo quelli che devono scarpinare e fare un giro dell’altro mondo per potersi trovare stupiti a ri-veder le stelle. Abbiamo bisogno di fare ginnastica acrobatica per vedere chi siamo ora e cosa c’è già attorno a noi.

Ecco, stare in compagnia di Dante e Chesterton comporta il salutare rischio di vivere una giornata storta, in cui l’alba parla di fatica e stanchezza, il pomeriggio accende avventure eroiche e il tramonto porta una gioia inaspettata. A me è capitato, sono a loro molto grata… e ho tentato di raccontarlo.

In breve:

Cosa NON troverete nel libro: la parafrasi dei versi di Dante; parole come “ecdotica” e “estrinsecamente”; un’interpretazione del profetismo chestertoniano in accordo con le ultime teorie post-evoluzionistiche (?!?!).

Cosa troverete: cervi, terremotati, castelli di sabbia, galassie, baristi, trampolini, tifoni, ponti, santi, cani da guardia, lavavetri, isole … e sì, anche il Diavolo (ma è una comparsa, che scompare).

4 commenti

  1. Grazie Filippo! Poi sarai così gentile da condividere con noi ciò che ti è andato (allegramente) storto… io mi assumo la colpa ( o il merito) dei castelli di sabbia che farai 😉

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