Quello che vedete in foto è il mio campione senior, Michele (quasi-8-anni).
Essendo un bimbo sveglio e diligente, ieri notte ha preso troppo sul serio ciò che scrive la mamma e ha fatto l’acrobazia di buttarsi (nel sonno) giù dal letto a castello. Tonfo rovinoso che gli ha fatto vincere 2 giorni di ospedale per accertamenti alla schiena.
Tutto bene e niente di serio.
Due appunti personali:
1) il prossimo libro che scriverò avrà un titolo più statico. Tipo: “seduti comodi”. Si accettano proposte. Perché, diciamo, che un po’ me la sono gufata con ‘ste capriole cosmische…
2) ora che lo spavento è passato e mi accingo ad affrontare una notte su una comoda poltrona del reparto di pediatria (ma vedo mio figlio sereno), posso dire di cogliere il tocco “chestertoniano” in tutto ciò. Le capriole di cui parlo sono vere. Qui non si fa letteratura e altra mercanzia del genere (direbbe Guareschi). C’è proprio bisogno di sbattere la faccia (e il sedere) sulla realtà per far saltar fuori il nostro sincero io. La prova c’è per metterci alla prova. Essere a 240 km da casa, in un posto nuovo, con un bimbo ricoverato … sono piccole cose che sarebbero bastate a mandarmi in tilt. Sto usando, invece, il metodo Chesterton che prevede: “Ogni incidente é un’avventura considerata nel modo sbagliato; ogni avventura è un incidente considerato nel modo giusto”. Senz’altro la Provvidenza ha fatto sì che questo incidente fosse solo una “botta” leggera, ora spetta a noi guardare chi e cosa incontreremo in questa avventura.
To be continued…
PS: forse dovevo mettere un bollino sulla copertina tipo “DON’T TRY THIS AT HOME”.
Molto acuto il pensiero di Chesterton!…Ma applicare la teoria alla pratica non è sempre facile!!…Comunque il libro mi sta entusiasmando molto!!!Bacioni al..piccolo acrobata Mariagrazia (di Francesco e Maria)