Siamo disponibili a mettere in discussione i nostri progetti e le nostre pianificazioni?
Stamattina è arrivato in spiaggia il gentiluomo che vedete in foto, Corriere sotto braccio e busta del fornaio in mano. Poi c’era il cane. Erano solo di passaggio, almeno così pensava il padrone. Ma la voce del comando è arrivata dall’ irremovibile volontà del cane di rimanere in spiaggia. Si è seduto e non si è più mosso.
A nulla sono valse le strattonate di guinzaglio e le sollecitazioni verbali tipo:”Dai, non possiamo fermarci … devo fare un sacco di cose… dai muoviti!”. Niente. Il cane ha replicato con una silenziosa e caparbia irremovibilitá.
E, come vedete, si è trovato un posto ombreggiato, ventilato e a due passi dal mare. Ottimo. Sono entrambi qui da più di un’ora e si godono il dolce far niente.
Mi ci riconosco, anch’io per essere schiodata da certe fisse (la volontà di pianificare anche cose ininfluenti, che è timore di accogliere l’imprevisto) ho bisogno di un silenzio caparbio, qualcuno che -senza prestare ascolto alle mie paranoie- mi faccia cocciutamente desistere.