«La gioia non è mai il risultato di uno sforzo: è sempre un regalo del cielo. A volte le oscurità dell’armonia si dissipano senza spiegazioni in una schiarita improvvisa. La forza impiegata per combattere deve essere trasformata in forza adatta a ricevere (e questo ci impone di essere ancora più forti, perché è più difficile sopportare un assalto che lanciare un attacco e soprattutto perché l’ospitalità richiede più cuore dell’offensiva).
Voglio dire che per essere luminosi, bisogna rinunciare a essere brillanti. Qui sta la prova degli angeli: Satana ha preferito brillare piuttosto che lasciarsi attraversare da una luce più alta. Il brillante risplende per riflessione, a partire da una superficie che respinge la luce. Il luminoso si illumina per trasparenza, a partire dalla sua disponibilità profonda. È per questo che la gioia non si raggiunge per costruzione ma per sottrazione».
Fabrice Hadjadj, Il paradiso alla porta

L’ha ribloggato su lavitasempreintornoe ha commentato:
Mi ricorda De André.
Dai diamanti non nasce niente,
Dal letame nascono i fior.
proprio il libro che ho sul comodino ora.
Ciao
grazie
raimondo