Due (mila) medaglie d’oro

Siamo ancora nella scia dei grandi festeggiamenti per i due incredibili ori azzurri alle Olimpiadi di Tokyo, quello di Marcell Jacobs nei 100 metri e quello di Gianmarco Tamberi nel salto in alto.

Il numero 2 si è imposto nella narrazione dei fatti clamorosi a cui abbiamo assistito. Ed è un gran bel paradosso, perché sia la corsa di velocità sia il salto in alto sono discipline singole. Quello che abbiamo visto non è la celebrazione del successo personale isolato, ma una strana alchimia tra 2 compagni o anche avversari.

Questo mi ha fatto pensare all’intuizione di Chesterton proprio sul 2 che diventa 2000, quando tradussi questo brano de L’uomo che fu Giovedì tutte le mie dure certezze sul bello di farcela da soli crollarono:

Non ci sono parole per esprimere l’abisso che c’è tra l’essere soli e l’avere un alleato. Si può concedere ai matematici che due più due fa quattro, ma due non è due volte uno: due è duemila volte uno.

Chiacchiero un po’ di tutto questo qui sotto 🙂

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